Con la nuova serie di porcellana sanitaria Tiber di Roca, il bagno si riappropria della sua autonomia dimensionale, scrollandosi di dosso quegli elementi che, in un modo o nell’altro, si affollano sulle pareti occupando angoli e superfici. La vista è libera così di spaziare e percepire in modo definito l’insieme.
Un’intuizione dell’architetto Carlo Urbinati che propone una visione logica stringente: dell’oggetto si gode solo la forma, le linee esterne, mentre dell’ambiente interno il volume, una sorta di positivo e negativo che non ha senso fondere insieme e, per questo, viene tenuto separato contribuendo ad esaltare sia il contenitore (l’ambiente bagno) sia il contenuto (la ceramica sanitaria).
Proseguendo la filosofia che ha portato alla nascita della collezione di lavabi d’appoggio Urbi, la nuova serie Tiber di Roca privilegia gli elementi svincolati dallo spazio architettonico che viene toccato solo nei punti di ancoraggio o sostegno. In questo modo, la dimensione dell’ambiente bagno viene rispettata e letta nel suo insieme.
In Tiber, il distacco tra ambiente e oggetto contribuisce ad esaltare la dominante formale di ogni componente le cui linee tese sono state studiate per mettere in risalto le migliori proprietà estetiche della ceramica. Geometrie semplici e sofisticate al tempo stesso rendono questa serie monolitica nell’insieme ma con linee slanciate che si esaltano con dei piani centinati e forniscono dinamismo a tutto l’ambiente.
Dal punto di vista tecnico, la serie Tiber è stata studiata per nascondere alla vista tutti gli impianti di alimentazione e di scarico, predisponendo opportunamente l’impianto idraulico e premiando così la purezza della forma di ogni elemento. E’ anche possibile l’installazione tradizionale o mista parete-pavimento lasciando la libertà di adeguarsi alle più ampie esigenze di installazione.
La nuova serie Tiber di Roca si compone di: vaso e bidet a terra, vaso e bidet sospeso, lavabo con colonna e lavabo consolle in due differenti misure.