Negli Stati Uniti è un cosa scontata: andare a una fontanella all’aperto, a disposizione di tutti e usufruire di un getto d’acqua di pochi centimetri erogato da una bocca metallica. Le fontanelle sono installate in ogni edificio scolastico, in ogni impianto pubblico e sono utilizzate con frequenza, facendo ovviamente attenzione all’igiene ed evitando di venire a contatto direttamente con la bocca di erogazione.
In materia di refrigerio gli Stati Uniti sono sempre stati un paese all’avanguardia: già negli anni ‘50 le bevande analcoliche venivano servite fresche di frigorifero, considerato già allora fonte naturale di ghiaccio e acqua da bere. Non bisogna stupirsi quindi che questi “fanatici del refrigerio” provvedano ad installare in ogni ufficio i dispenser per acqua filtrata. L’acqua corrente dal rubinetto è una delle maggiori conquiste tecnologiche della nostra civiltà. Nell’antica Roma gli acquedotti trasportavano questa risorsa vitale per centinaia di chilometri, dai Colli Albani al cuore della grande metropoli. Non erano solo il cibo e i giochi circensi a tenere alto il morale della popolazione ma anche le fontane pubbliche e le sorgenti d’acqua potabile. A questo inoltre si ispirarono i Signori del Rinascimento ed i Papi facendo erigere favolose fontane all’aperto, senza mai dimenticare quanto fosse breve la distanza tra piacere e necessità, tra giochi e utilizzo dell’acqua. Il libero accesso all’acqua potabile, portata, attraverso le antiche tubazioni, alle fontane e ai numerosi pozzi dei diversi quartieri, era alla base della vita cittadina.
L’acqua è “sacra”. Forse perché noi, inconsciamente, ricordiamo che siamo composti per due terzi dall’unione vitale di due atomi di idrogeno e uno di ossigeno. Nell’arco di 80 anni scorrono, attraverso il nostro corpo, circa 50.000 litri d’acqua. Sia oggi che nel passato, l’acqua ha rappresentato una risorsa preziosa che viene bevuta, gustata, utilizzata (e purtroppo inquinata) e che, attraverso un ciclo infinito di evaporazione e condensazione ci viene restituita dal cielo, sotto forma di morbida pioggia, per essere poi assorbita dal terreno o nuovamente trasformata in vapore. “L’acqua è il principio di tutte le cose”, ricorda Goethe facendo citare al suo Faust l’antico filosofo Talete “tutto nasce dall’acqua e ritorna sotto forma di acqua”. L’ordinamento tedesco sull’acqua potabile vede la questione con meno poesia e stabilisce che l’acqua potabile debba rispettare i seguenti criteri: avere un sapore neutro e fresco, essere incolore, inodore e con sostanze minerali disciolte, essere priva di agenti patogeni e non essere nociva per la salute.
Ciò che può sembrare banale, è un problema invece nella maggior parte del mondo. L’acqua in bottiglia ha sostituito il problema di attingere a sorgenti sporche, piene di pesticidi, inquinate o semplicemente non igieniche. Eppure l’acqua ha un potere magico che conquista ogni viandante che si accosta ad una sorgente. Le fonti d’acqua naturale hanno sempre avuto qualcosa di soprannaturale: fonti battesimali, cappelle nelle grotte e battisteri nobilitano l’elemento e rappresentano spesso il principio, il cuore, il centro della comunità. Solo nel corso dei secoli le fonti pubbliche hanno lasciato le piazze per entrare nelle cucine domestiche tra pentole e padelle, tegami e casseruole. Ai fornelli si è unito il lavello a cui, più tardi, si è aggiunto il frigorifero, che gli americani utilizzano come dispenser di ghiaccio come se si trattasse di una sorgente di montagna. Un legame ideale unisce il torrente di montagna alla moderna tecnologia, che racchiude come in un bozzolo l’essenza della vita.
Provare refrigerio non ha niente a che vedere con il luogo, bensì con il proprio modo di sentirsi. L’acqua è la risorsa principale della nostra vita. Nell’Europa Centrale la qualità dell’acqua potabile supera quella dell’acqua minerale. L‘acqua fresca dal rubinetto è un esempio di conservazione delle risorse biologiche: nessuna bottiglie di plastica, nessun peso, nessun logistica. Gli americani la chiamano “convenience”.