Nobili Rubinetterie conquista un posto nell'annuario ADI Design Index 2010 con il miscelatore per cucina Zoom, disegnato da Nilo Gioacchini, e si candida così di diritto al Premio Compasso d'Oro 2011.
Gli esperti dell'Osservatorio Permanente del Design ADI hanno selezionato Zoom fra centinaia di prodotti per la pubblicazione sull'annuario ADI Design Index 2010, l'ultimo volume nel percorso triennale che raccoglie i selezionati per la XXII edizione del Premio Compasso d'Oro. Il miscelatore di Nobili sarà quindi uno dei prodotti che nel 2011 verranno sottoposti al giudizio della giuria del più prestigioso riconoscimento della qualità produttiva e progettuale del design italiano.
In produzione dal 2009, Zoom è un innovativo miscelatore da lavello per cucina. Nato dalla mano dal designer toscano Nilo Gioacchini, raggiunge spazi nascosti e angoli bui adattandosi in maniera unica all'ambiente che lo circonda. La doppia rotazione a 360° consente estrema funzionalità e maneggevolezza sul piano lavello, per assecondare tutte le esigenze delle cucine moderne.
Alla purezza del design si aggiunge la perfezione di tecnologie brevettate per garantire i massimi livelli di comfort, ergonomia e fluidità del movimento.
Zoom fa parte delle collezioni Nobili Eco, rubinetti a risparmio energetico che attraverso la tecnologia Nobili Energysaving permettono l'apertura del flusso sempre in acqua fredda, evitando sprechi di denaro ed energia.
Il designer. Nilo Gioacchini caratterizza tutta la sua attività con il confronto concreto e pragmatico con il progetto, libero da ogni convenzionalismo specialistico o di tendenza: un originale approccio sistemico tra gli oggetti coinvolgendo tutti tipi di settore produttivo. In oltre 35 anni di professione ha collaborato con le più importanti aziende italiane e internazionali. La sua attività professionale è riconosciuta su innumerevoli pubblicazioni, cataloghi e riviste di design. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti e partecipato con i suoi progetti alle più importanti mostre: significativa la presenza permanente con il “Mobile totale” al MOMA di New York.