Decorazioni eleganti, raffinate e minuziose di dettagli: tanti oggetti in ceramica risultano alla vista incredibilmente perfetti, anche se non è detto che siano frutto dell’abilità manuale di qualche artigiano, ma anzi possono essere il risultato di un processo chiamato marcatura laser, attuato con il preciso scopo di impreziosire le lavorazioni in ceramica. Non solo: utilizzando il sistema di marcatura si possono realizzare sui prodotti simboli o marchi funzionali a renderli tracciabili.
Nel settore della ceramica e del design la costante competizione presente richiede un continuo aggiornamento di modelli da proporre al pubblico, sempre nuovi e originali, e tecniche innovative come la marcatura laser possono aiutare in questo senso, migliorando notevolmente la produttività senza che ciò vada a scapito della qualità.
Tra tradizione e innovazione
Passato e presente dunque si fondono: la ceramica infatti occupa la vita quotidiana dell’uomo da oltre 30.000 anni. Nel corso della sua esistenza ha ricoperto e ricopre svariati ruoli: può svolgere la funzione di componente, strumento, oggetto decorativo e negli ultimi tempi si è rivelato anche un materiale ottimale per compiervi la marcatura laser. Un connubio, quello tra ceramica e marcatura, che permette di generare con rapidità qualsivoglia ornamento, logo o immagine ad alta risoluzione, senza tralasciare la personalizzazione. Che la marcatura laser sia un metodo di lavorazione perfetto per la ceramica è riscontrabile nella capacità che ha questo processo di non intaccarne le caratteristiche. Molto apprezzato per la sua flessibilità e affidabilità nella resa, agisce sul materiale inorganico prodotto dalla cottura dell’argilla senza utilizzare inchiostri, maschere, acidi, solventi o strumenti che entrano in contatto con la superficie da incidere. Durante la lavorazione, un fascio di luce intenso viene diretto sulla superficie da lavorare e pilotato con specchi mobili o con una testa plotter per realizzare la marcatura. L’innalzarsi della temperatura nel punto di impatto del laser sull’oggetto genera una micro combustione che va a scalfire lo strato di ceramica sottostante. Prima e dopo la procedura bisogna assicurarsi che la superficie della ceramica sia pulita, rimuovendo con una spazzola dura i frammenti distaccati di materiale.
I vantaggi della marcatura sulla ceramica
La ceramica è un materiale difficile da lavorare perché fragile e allo stesso tempo dotato di proprietà isolanti. Questi aspetti che la contraddistinguono fanno sì che i procedimenti diventino difficili e impegnativi, dove cura e attenzione devono farla da padrone. Inoltre la delicatezza della ceramica può indurla, a seguito di una sollecitazione termica eccessiva, a rompersi durante il processo di marcatura. Tuttavia esistono soluzioni come il laser a impulsi ultracorti che permettono di raggiungere risultati puliti e privi di sbavature, riducendo al minimo questo rischio. Inoltre, con la marcatura a laser, si possono realizzare forme complesse e di piccole dimensioni, difficili da produrre a mano, e durevoli nel tempo: in fase di lavorazione infatti viene modificata la struttura del materiale sul quale viene applicata, rendendo l’effetto decorativo indelebile, resistente alle intemperie e alla sbiaditura. I sistemi di marcatura inoltre non generano un contatto diretto tra sistema laser e materiale da trattare, quindi il rischio di danneggiamento nel caso di superfici delicate come la ceramica si riduce notevolmente. A scongiurarlo anche il maggior numero di passaggi impiegati, al fine di evitare un accumulo di calore eccessivo in un unico punto dell’oggetto. Come già anticipato, la marcatura laser è una tecnica di lavorazione veloce, perfetta per incrementare la produttività, che può essere combinata a un’ampia flessibilità di impiego: questa tecnologia infatti permette di marcare cambiando solo i parametri della potenza e della velocità, servendosi però sempre dello stesso sistema.
Lavorazioni della ceramica: quali esistono?
La marcatura laser della ceramica è stata accolta come strumento di grande innovazione sia in termini ornamentali che di tracciabilità. La versatilità senza precedenti consentita da questo metodo ha permesso di superare le limitazioni dei mezzi di decorazione preesistenti, innovando i processi produttivi e dando ampio spazio alla creatività, oltre a permettere di veicolare informazioni in merito alla provenienza dell’oggetto realizzato grazie a precisi codici e marchi. Accanto al processo di marcatura c’è anche l’incisione, una lavorazione apparentemente simile ma in realtà dai risultati differenti: con quest’ultima si va infatti a rimuovere lo strato superficiale della ceramica, provocando un’abrasione permanente su di esso, donando allo stesso tempo alla zona interessata una colorazione grazie all’alta temperatura raggiunta in fase di lavorazione. C’è dunque una diversa interazione con il materiale, perché nella marcatura viene messa in atto una trasformazione, non una rimozione: si genera infatti una tonalità permanente sulla superficie del materiale attraverso un’interazione con un raggio laser.
Oltre alle tecniche industriali, per decorare le ceramiche esistono altre modalità di lavorazione, a seconda del risultato che si desidera ottenere e della cottura a cui si sottoporrà il pezzo. Una di queste è l’ingobbio, realizzabile con colori composti da argille già cotte, pronte a essere applicate all’oggetto essiccato ma ancora da cuocere. Prima di decorare l’oggetto si può anche smaltarlo per renderlo impermeabile, in modo tale che in fase di cottura il colore aderisca perfettamente allo smalto, fondendosi con esso.
Con la decorazione marmorizzata invece si versano vari ingobbi colorati sulla ceramica e si inclina l’oggetto a destra e a sinistra, smuovendoli per creare l’effetto di una superficie marmorizzata.