Un pavimento-scultura formato da 1.778 pezzi unici per una superficie totale di 60 mq
Fino al 24 luglio la Triennale di Milano ospita una mostra dedicata alle eccellenze del made in Italy. Un evento eccezionale cui parteciperà attivamente Cooperativa Ceramica d’Imola che per l’occasione ha realizzato un’opera unica, voluta e creata appositamente. Si tratta di una porzione di pavimento-scultura che nasce da un disegno originale di Gio Ponti, grazie al quale si può ancora una volta apprezzare il genio creativo del grande designer italiano, celebre in tutto il mondo per la sua poliedricità e la sua visione della materia e dello spazio.
Il pavimento-scultura è stato interamente realizzato a mano dalle decoratrici e dalle smaltatrici della sezione artistica di Imolarte: sei persone che per circa 2 mesi si sono dedicate esclusivamente al compimento dell’imponente progetto. In totale sono state realizzati 1.778 pezzi unici per una superficie totale di circa 60 mq (10,50x5,60 metri), riproducendo fedelmente il disegno di Gio Ponti, con le sue geometrie e i suoi colori (ben 12, dal giallo al verde, dall’indaco al blu).
La scelta della Triennale di Milano e di Cooperativa Ceramica d’Imola di realizzare un’opera di Gio Ponti non è avvenuta per caso. Infatti, la collaborazione artistica fra il designer e l’azienda imolese risale addirittura al 1946. Durante una visita all’azienda si trovò di fronte un vero e proprio reparto artistico con una lunga storia alle spalle e rimase colpito da alcune forme scultoree di Domenico Minganti, l'allora Direttore Artistico. L'intesa tra i due fu forte e iniziò così un lungo rapporto di amicizia e collaborazione con Cooperativa Ceramica d’Imola. Due furono i momenti più significativi di questa collaborazione. Il primo fu segnato dalla realizzazione delle Plastiche di Minganti, che entusiasmarono Ponti e che furono pubblicate sulla rivista "Stile". Gli omaggi agli artisti come De Chirico, Morandi e Campigli furono seguiti da "Il cavallo di Troia", "La Balena" e altre sculture suggerite da Ponti stesso, che inviò alcuni schizzi. Il secondo momento è da far risalire agli inizi degli anni Cinquanta, quando si realizzarono le famose "Bottiglie Viventi", in molteplici varianti e rifiniture plastiche: progettate da Gio Ponti e realizzate da Minganti, ebbero un proseguo ideativo del tutto autonomo fino alla metà degli anni Sessanta.
Infine, sempre in questa seconda fase, Gio Ponti decise di utilizzare la decorazione settecentesca del garofano faentino e di rivisitarla riproponendola su 3 tonalità di blu: diede così vita all’indiscusso successo del “Garofano Blu”. Una decorazione dal gusto elegante e raffinato che, ancora oggi, viene eseguito in esclusiva da Cooperativa Ceramica d’Imola.