Artefice dell’operazione che intende ridare fierezza allo storico marchio Sbordoni è la Sanitosco che in questo modo riallaccia una relazione con un passato strettamente legato ai suoi esordi. Fu proprio in uno dei siti manifatturieri di Sbordoni, infatti, in cui presero forma i primi pezzi ceramici brevettati da Sanitosco negli anni ’80 e che diedero poi l’avvio a una produzione di successo nel settore degli ausili. Tornare alle radici di una storia imprenditoriale – tutt’oggi condotta dall’impresa familiare che fa capo all’architetto Giovanni Fulgenzi – e preservare un marchio che rischiava di scivolare nei ricordi, seppur fastosi, di un tempo, è anche l’impegno e la passione della seconda generazione presente in azienda e, in particolare, di Valentina Fulgenzi, responsabile dell’operazione Sbordoni.
La storia di Sbordoni
È trascorso poco più di un secolo da quando Alessandro Sbordoni, a cui fu assegnato il titolo di Grande Ufficiale, a fondare il complesso industriale “Ceramica Alessandro Sbordoni” a Civita Castellana (Viterbo), un sito produttivo in seguito raddoppiato, e a cui si aggiunse come seconda apertura quello di Stimigliano Scalo (Rieti) nel 1929. “La Ceramica”, come veniva chiamato lo stabilimento di Stimigliano, fu per decenni lo stabilimento più ampio (90mila metri quadrati) e tecnologicamente avanzato d'Italia per la produzione di terraglia forte a due cotture e, successivamente, di Vitreus China. È così che nacque il marchio Sbordoni, apposto sui prodotti ceramico sanitari assieme al marchio Hygia Vitrex. Un marchio glorioso, forte della sua competenza nella lavorazione ceramica – all’epoca anche per gli oggetti artistici e il vasellame – capostipite, nel settore bagno, dei sanitari di foggia classica, le cui linee originali del 1930 e del 1950 hanno attraversato indenni un secolo di storia restando esteticamente invariate fino ad oggi, testimoni di una ricercata eleganza d’epoca. La sua forte caratterizzazione in tal senso - un’inscindibile identità di marchio associata al prodotto, costruita in tanti decenni di eccellenza produttiva e di grande diffusione - lo ha reso capace di mantenere la sua valenza nonostante le vicende industriali che lo videro attraversare, a più riprese, mutamenti societari, cessazioni d’attività e variazioni di siti produttivi.
La strategia di Sanitosco
La svolta arriva nella primavera del 2009 quando Sanitosco rileva la licenza d’uso del marchio e inizia a progettare una strategia di rilancio produttivo, distributivo, commerciale e, non ultimo, di comunicazione per il blasonato marchio Sbordoni. Si apre così una fase di rinnovamento in cui investimenti di risorse e passione imprenditoriale della famiglia Fulgenzi – cui fa capo Sanitosco1984 srl – vanno di pari passo con il fermo obiettivo e la chiara strategia di riposizionare il brand in una fascia medio-alta di mercato restituendogli piena visibilità. Un’attenta valutazione delle collezioni esistenti ha portato alla decisione di lasciare inalterate le tre linee di punta – Neoclassica, Palladio e Masaccio – che, complice un diffuso revival del gusto rétro (dai più reinterpretato in rivisitazioni di genere) si presentano come “gli originali”, veri testimonial di un’eleganza intramontabile. L’attenzione verso i modelli autentici è ribadita dalla cura artigianale nella realizzazione: ogni pezzo Sbordoni, proprio per le sue intrinseche caratteristiche costruttive e di disegno, è infatti colato a mano.
Vengono invece ampliate le linee di accessori e rubinetteria per offrire una scelta più ampia nei coordinati. La rinnovata veste grafica degli strumenti di comunicazione – primi tra tutti i nuovi cataloghi di prossima uscita– così come un’ottimizzazione dell’assortimento, anche con l’introduzione di pezzi ceramici in misure di completamento, consentiranno a rivenditori, architetti, acquirenti finali e giornalisti di “riscoprire” il marchio Sbordoni in tutta la sua attualità e nelle sue rinnovate prospettive di crescita, italiane ed estere.