Il boom demografico mondiale, lo sviluppo costante di nuove tecnologie, il consumo alimentare sfrenato e la ricerca del comfort a tutti i costi spingono gli esseri umani a pretendere sempre di più dal nostro pianeta. Per questo motivo nascono eventi, convegni ed iniziative, come ad esempio Expo 2015, volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche legate alla sostenibilità ambientale.
I combustibili come il gas, il petrolio ed il carbone non sono più sufficienti a soddisfare i bisogni di tutta l’umanità e provocano danni irreparabili all’ambiente. Partendo da questo semplice assunto, esistono soluzioni di facile applicazione per poter intervenire a favore del nostro pianeta. Tra queste soluzioni vi è l’avvento e la continua affermazione del fotovoltaico. Con il passare del tempo, infatti si è sempre più affermato in quanto unica soluzione possibile per produrre energia elettrica senza danneggiare l’ambiente circostante, sfruttando al massimo l’energia solare.
Il mercato del fotovoltaico in Italia
Secondo gli esperti per comprendere l’impatto dell’energia rinnovabile sul mercato italiano bisogna conoscere i numeri pubblicati dal GME, il Gestore del Mercato Energetico. Nel 2014 in Italia il 17% dell’energia è stata importata da altri paesi mentre la quantità scaturita da fonti rinnovabili ammontava al 42%. Ma, bisogna precisare alcuni aspetti: attualmente la domanda causa della recessione economica è in contrazione, l’importazione aumenta costantemente e il mercato del fotovoltaico ha raggiunto il picco negli anni 2009-2012. Attualmente per fortuna la produzione di energie rinnovabili è comunque notevole, nonostante i fattori esposti precedentemente.
Nonostante l’Italia risulti indietro in materia di energie rinnovabili rispetto agli altri paesi europei, sta comunque conoscendo una fioritura del settore, specialmente grazie al lancio del fotovoltaico. La strada da percorrere è ancora molto lunga: il problema principale risiede nel fatto che le politiche energetiche siano state pianificate solo nel breve e brevissimo termine. La mancanza di strategie decennali ostacola le potenzialità di questo settore in continua crescita.
Lo scenario italiano
Nel 2014 la percentuale a consuntivo del fotovoltaico è stata dell’11%. In generale il fotovoltaico produce in quantità maggiori nelle fasce orarie in cui è più richiesto dall’industria, quindi nel lungo termine esso potrebbe avere un impatto distributivo molto più incisivo.
Oggi in Italia si distribuiscono principalmente pannelli solari di tipo fotovoltaico e termico. I primi producono acqua calda, destinata ad usi sanitari o come integrazione al riscaldamento; I secondi, invece, producono energia elettrica. A volte si genera confusione tra i due tipi di pannelli.
Vantaggi e svantaggi del fotovoltaico
I principali svantaggi del fotovoltaico sono senza dubbio i costi d’installazione ancora piuttosto elevati (anche se in continua diminuzione), segue poi la scarsa qualità estetica di alcuni impianti e per finire l’attuale impossibilità di conoscere le spese reali di smaltimento e riciclo dell’impianto una volta che non funziona più. Per quanto riguarda i vantaggi invece, questi sono numerosi, tra questi abbiamo: il costo della produzione energetica costante ed invariato nel tempo, questo conduce ad un notevole risparmio monetario annuale. Vi è inoltre la possibilità di un guadagno ecosostenibile tramite la commercializzazione dell’energia in eccesso. Allo stesso tempo si rispetta l’ambiente e si contribuisce attivamente alla lotta contro lo spreco delle risorse.
Si ringrazia lo staff di ProntoPro per l’articolo redatto