Vi ricordate i vostri diciotto anni? Chi non era spensierato, appena giunti nella “maggiore età”? Il mondo era sempre a colori, sembrava calzarci tutto a pennello, e le attese ed i pensieri dei più grandi erano ben lontani.
È difficile, di questi tempi soprattutto, riuscire ad immergersi di nuovo in quelle atmosfere, in quei momenti leggeri e colorati. Certo è che del buon gusto nell’arredare una casa, per renderla accogliente e nostra, può aiutarci davvero a chiudere il mondo fuori quando rientriamo.
C’è chi, allora, prova a farci tornare “ragazzini” con una collezione di arredo bagno su misura per tutti, personalizzabile fino all’ultimo dettaglio.
“Kios”, azienda trevigiana che ha compiuto proprio nel 2012 i suoi primi diciotto anni, è un’azienda per l’appunto giovane e vivace, che ha voluto festeggiare questo primo importante traguardo con la collezione “Freesia”, che combina un design delicato e minimal con tocchi vintage e d’altri tempi.
Una serie di arredi pronti a soddisfare ogni nostra voglia, e ribaltare ogni nostra certezza.
Sarà per questo che vedere un bagno arredato con Freesia ci fa tornare un po’ indietro nel tempo: i colori, dal nero al rosso, passando per viola, legno, bianco e addirittura oro, ci circondano ed avvolgono con i loro giochi di luce, e proprio grazie alle loro superfici riflettenti rallegrano tutto l’ambiente; le versioni con la bombatura dei cassetti posti sotto il lavandino ricordano degli arredi vintage anni sessanta, anche per le maniglie massicce e rettangolari; gli armadietti con vetrata opacizzata ricordano le mattonelle che si usano per comporre mosaici sui muri. A completare l’opera, tutta una serie di ripiani in vari materiali (dal legno al vetro) e specchi dalle mille forme e dimensioni.
Tutto questo “amarcord” è però accompagnato dall’elevata tecnologia con cui vengono lavorati i materiali, e la qualità degli stessi. Il metallo dei rubinetti, il marmo dei piani e il legno dei mobili: tutto è controllato, testato e certificato su tutti i livelli.
D’altronde Kios è un’azienda che conta e punta molto sull’aspetto umano della filiera: nonostante la maggior parte del processo sia automatizzato, ben 500 addetti al controllo, ai test, alle rifiniture ed alla separazione degli scarti, regalano quel tocco in più che fa grande una società come questa. Perché Kios è anche e soprattutto una grande realtà italiana, che lavora e fa lavorare.
Per un ulteriore controllo qualitativo, inoltre, Kios dispone di due sedi distaccate ma comunicanti tra loro, in quanto in una prima fabbrica vengono assemblati e lavorati i pezzi, e nella seconda vengono completati ed imballati, mentre alcuni vengono “costruiti” per rimanere nelle showrooms interne dell’azienda.
Inoltre, e non è poco, porta con orgoglio il “Made in Italy” nel mondo e lo fa da sempre con successo.
Ed è quindi grazie a Kios e a Freesia se, per una volta, possiamo dimenticarci il grigiore di questi giorni e tornare a sognare per un po’, pensando a quando il mondo era più colorato e “giusto”.